Il Gatto addormentato
(The Sleeping Cat)
Nursery tales by Elisabetta Mancini Camporeale



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Published online: 22 April 2008


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Alberi in fuga

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Nel cortile di uno scialbo condominio di città, vi era un grazioso giardino con tre panchine e arbusti di rose rosse sempre molto generosi nella stagione della fioritura.
Poi, sparsi qua e là, alberi sempre verdi e da fiore.
Quell’oasi di pace donava tono all’insieme, oltre che rallegrare gli occhi e lo spirito.
Regalava ombra fresca nelle assolate giornate estive e una piacevole nota di colore quando in inverno tutto era grigio e tetro. 

Le cose andarono così, senza scossoni, finché non venne assunto un giardiniere patito della potatura senza pietà.
Dopo il suo intervento rimanevano monconi al posto di quelli che erano stati alberi frondosi e pieni di vita.
Nulla risparmiava quell’uomo, anche i rami ancora vigorosi venivano tagliati.
Tutto avevano sopportato quelle creature: il caldo, il gelo e la neve invernali e perfino l’inquinamento atmosferico e tutto avevano superato.
Questo però era davvero troppo.
Dopo l’ennesima potatura selvaggia, decisero che sarebbe stato meglio cambiare aria e in una notte d’inverno, barcollanti ed esausti, tolsero le proprie radici da quel terreno e scapparono in massa.
Trovarono rifugio in un giardino senza padroni. Lì sarebbero rimasti finalmente in pace.

Quando, al mattino del giorno dopo, i condomini si affacciarono ai balconi per respirare una boccata di aria pura, ebbero un’amara sorpresa.
Nel giardino regnava una gran desolazione. Le piante e gli alberi non c’erano più e così tutte le creature che vivevano grazie ad essi. Era rimasto solo un mucchio di terra brulla e nera.

Vi lascio immaginare il loro sconforto e la sensazione spiacevole di vuoto.
Era come se la vita di tutti si fosse spezzata all’improvviso.
Nulla fu più come prima.
I bimbi e le loro mamme si intristirono. Nessuno sorrideva più e smisero perfino di parlare.

La situazione aveva raggiunto toni tragici, finchè un bambino non suggerì alla mamma di comprare un alberello da piantare nel giardino. A patto, però, disse il bimbo, di cambiare giardiniere.

Così fu fatto, dopo un’animata riunione condominiale.
Da quel momento vi fu come una gara tra i condomini.
A poco a poco il giardino cominciò a ripopolarsi di alberi e con essi gli uccellini cinguettanti che rallegravano i piccini con il loro canto ritornarono numerosi.

La vicenda aveva spronato tutti a difendere ed ad amare il giardino e da quel giorno, grazie anche ad un nuovo giardiniere, che curava con infinito affetto le creature a lui affidate, diventarono tutti attenti al loro prezioso verde.
Capirono che il verde, la vita, è un bene troppo importante; che abbisogna di cure, affetto, competenza.
E rispetto.









Published online: 22 April 2008


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Trees on the run

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In the courtyard of a dull block of flats in the city there was a beautiful garden with three benches and rose bushes which were always very generous when in blossom.
Here and there were evergreen trees and trees that filled with flowers.
An oasis of peace gave character to everything else, as well as soothing both spirit and eyes.
It donated cool shade on sunny summer days and a pleasant touch of colour when in winter all was grey and glum.

Things proceeded smoothly in this way until a gardener who loved to prune without mercy came along.
When his work was done there was nothing left but stumps where there had been trees full of leaves and life.
That man spared nothing, even vigorous branches were cut.
Those creatures had lived through everything: heat, the frost and snow of winters and even pollution had survived.
This however was too much.
After another wild pruning, they decided it was better to leave and so on a winter's night, tired and stumbling, they removed their roots from that soil and left.
They found refuge in a garden with no owner. There they finally found peace.

When the following morning the people in the flats went on their balconies for a breath of fresh air they had a bitter surprise.
In the garden nothing but desolation. The plants and trees were no longer there and neither were all the creatures that lived thanks to them. There was only a heap of bare black earth.

You can imagine the despair and sense of emptiness they must have felt.
It was as if their lives had been suddenly broken.
Nothing was ever as it was.
The children and their mothers became sad. People no longer smiled and they even stopped talking.

The situation had become tragic, until a child suggested to his mum to buy a small tree to plant in the garden. On one condition, added the child, that the gardener be replaced.

This was done, after a lively meeting.
There started a sort of competition amongst the people living in the block of flats.
Slowly the garden began to be repopulated by trees and with them numerous singing birds that brought happiness returned.

This event brought everyone to defend and love the garden from then on, also thanks to a new gardener who looked after the creatures with infinite love. They all cared for their precious garden.
They realised that plants and life, are extremely important and need love, care, expertise.
And respect.

(English translation by Jane Wilson & Jaqueline Hargrave)








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When not otherwise specified, the English translation was made by the author.