Quell'anno
l'inverno era venuto prima del solito.
Ogni
essere vivente sulla terra era stato colto di sorpresa.
Dapprima
ci fu un vento gelido che intorpidì le menti e i cuori. Poi
fu la volta della neve.
Cominciò
in silenzio e piano poi sempre più copiosa ricoprì
ogni angolo della terra.
Tutto
ghiacciò e il cuore degli uomini divenne più duro
delle pietre. Ogni sentimento ed ogni emozione furono annullati.
I
bambini non ascoltarono più le fiabe, ma il rumore dei
carri armati e il sibilo delle bombe.
Provarono
il terribile dolore che procura la solitudine e l’assenza di
carezze di chi rimane solo al mondo.
Ma
nella notte più magica di tutto l’anno, quella di
Natale, avvenne qualcosa di inspiegabile che cambiò il
corso delle cose.
All’improvviso
cominciarono a cadere dal cielo dei cristalli di ghiaccio a forma
di stelle.
Si
posarono sui tetti delle case, sugli alberi spogli e neri e sul
capo di ogni uomo, ma non erano freddi come il ghiaccio, anzi
diffondevano intorno a sé una piacevole sensazione di caldo
e di quiete.
Gli
alberi rifiorirono e gli uomini come ridestatisi da un incubo
smisero di distruggere .
Le
lacrime dei bimbi si asciugarono e tornò il sorriso sulle
loro labbra.
Nessuno
riuscì mai a spiegarsi il motivo di tale ravvedimento
dell’umanità e, soprattutto per quanto tempo sarebbe
durato.
Ma
per quell’anno il calore della notte di Natale abitava in
ogni cuore.
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